lunedì 27 ottobre 2014

Sto scegliendo con molta cura quella che sarà la prossima immagine del desktop quando mi sento chiamare.

"Ciao papo"

Alta. Bella. Sorridente. Vestita facendo esplodere una bomba carta nell'armadio di un boscaiolo scozzese. Capelli con punte blu. Si muove con la stessa grazia con la quale Tyson potrebbe interpretare Lady Oscar.
Vederla mi fa sentire bene e scatena in me un istantaneo sorriso.
Mia figlia Chiara. 15 anni per quasi un metro e ottanta di preoccupazioni adolescenziali.
Le mie.
"Ciao tesoro, che ci fai qui, perchè non sei a scuola?"

Sorride 
"Anche io sono felice di vederti. Sono andata e tornata come una cartella esattoriale" - sì, è di famiglia - "c'era sciopero"

"Di che?"

Inizia a snocciolare dita.
"Professori, pare siano sottopagati e quella di Pittorico non arriva a fine mese nemmeno con l'Hold'em online, dei bidelli, hanno finito i contenitori per la differenziata e pare siano in rivolta per il colore dei nuovi grembiuli da lavoro, quella del terzo piano ha detto che il marroncino la svacca, poi gli autisti dei tram, vogliono un cambio di rotta e non accettano un "ma che state dicendo" come risposta"

La conosco, adesso comanda la parte sinistra del cervello e non la fermi più.

"C'era anche agitazione dei baristi, passino i ginseng e mokaccini deca, i karkadè ed i cornetti integrali ecosostenibili, il marocchino senza schiuma ed il cappuccino in tazza fina ma vogliono la possibilità di dichiararsi obiettori"

"A cosa?"

"Agli apericena. Sostengono di avere una dignità. Ben nascosta dietro i vassoi coi biscotti a forma di PeppaPig ma dicono di averla"

"Basta così? Mi deludi"

Mette una mano davanti e sogghigna felice, riconosce una sfida alla chiave torsiometrica quando la vede.
"Tutto il Vaticano era in riunione, da quando Marino ha detto di voler togliere i Sanpietrini, anche gli altri hanno iniziato a preoccuparsi. I pasticceri vaticani erano in prima fila, dicono che i loro patroni già hanno difficoltà coi CupCakes" - tende la mano accusatrice - "e chiedono il ritorno ai vecchi valori contro l'invasione religiosa straniera"

"Poi? Dimmi la verità adesso"

Ridacchia.
Ripenso a quando si addormentava sdraiata sul mio avambraccio, alla prima volta che ha visto la neve (" 'inchia! E' fedda!), ad una bimba coi codini sulla porta di un asilo che dice "mi 'bbandoni" e mio padre che mi aspetta fuori in lacrime, a quando ha colorato le lettere de La Mano Rossa e quando mi ha preso la faccia, guardato negli occhi e detto "Non voglio che muori, basta fumare".
Penso al mio amico Battista che sta per scoprire tutto questo e non trattengo un sorriso.

"Beh, a dirla tutta, sono qui per un altro motivo"
E si fa serissima.

"Quale?"

"Martina e Simone si sono lasciati"

"Martina non chiamava Simone "Sbucciolo?"

Chiude gli occhi.
"Sì"

"Allora la metto tra le buone notizie"

Mentre parliamo, un gruppo di ragazzotti del vicino liceo ci guardano.
No.
Non guardano me.
Commettendo un errore gravissimo.

"Scusa" - la spingo da parte - "ti serve qualcosa in particolare o sei venuto qui dentro per cercare la morte?"

Sbigottisce.
"Io...veramente...cercavo..."

"Zitto, nun meriti manco l'esclamativo alla fine, nun sei degno de parola, nun te meriti manco la destra, vattene o te gonfio co 'a sinistra e manco a pugno, de dorso, a sfregio"

"Io volevo un cellulare..."

"Ah, pure un cellulare, mia figlia e pure un cellulare, che altro vorresti, casa mia? La macchina? Che altro te posso dà pe fatte sta felice? Mòvi ste zampette e deambula fino a affanculo finchè puoi, che manco er sangue me faresti uscì"

Esce caracollando.
Nuove generazioni.
Bah.

Chiara mette una mano sulla mia spalla.
"La prossima volta che ti invitano ad un motivazionale di marketing, vacci. Dà retta"

Leonix Italia, Reparto Sò Greche, ore 12,45

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